Per poter conoscere a fondo il mondo dell’ Europrogettazione, è necessario essere sempre informati sugli avvenimenti che accadono giorno dopo giorno nel contesto europeo; l’Unione Europea si trova a dover fronteggiare oggi un’emergenza medico-sanitaria imprevedibile, ed è giusto approfondire la conoscenza delle misure che gli organi comunitari stanno ponendo in essere per il contenimento di una pandemia, che sta mettendo in ginocchio le economie occidentali.
Dopo avere visto in dettaglio il funzionamento del piano Coronavirus Response Investment Initiative, oggi analizziamo il Coronavirus Response Investment Initiative Plus (CRII+), programma annunciato ad aprile 2020, che integra le misure contenute nel precedente pacchetto di aiuti, rinforzando le forze comunitarie messe in campo dagli organi europei per il contenimento della crisi causata dal coronavirus.
Coronavirus Response Investment Initiative Plus (CRII+): maggiori margini di flessibilità e discrezionalità nell’utilizzo dei fondi strutturali dell’UE
Lo stanziamento di 37 miliardi di euro, provenienti dalla modifica dei regolamenti dei Fondi strutturali, e l’ampliamento del raggio di azione del Fondo di solidarietà, non sono stati ritenuti sufficienti da parte degli organi europei, i quali hanno deciso di compiere un passo ulteriore. Dopo il piano Coronavirus Response Investment Initiative arriva il Coronavirus Response Investment Initiative Plus (CRII+).
Il nuovo pacchetto integra l’iniziativa precedente introducendo una flessibilità straordinaria, che consentirà di mobilitare al massimo tutto l’ammontare non utilizzato dei fondi strutturali e degli investimenti europei.
Questa flessibilità sarà garantita attraverso:
- possibilità di trasferimento tra i tre fondi della politica di coesione (il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo e il Fondo di coesione);
- trasferimenti di fondi tra le diverse categorie regioni;
- flessibilità riguardante la concentrazione tematica;
- un tasso di cofinanziamento UE del 100% per l’esercizio contabile 2020-2021; questo consente agli Stati membri di beneficiare del pieno finanziamento dell’UE per le misure connesse alla crisi.
Il pacchetto dunque prevede:
- aiuto agli indigenti, grazie alla modifiche delle norme che regolano il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD). Sarà, infatti, possibile: distribuire aiuti alimentari; fornire assistenza materiale di base mediante buoni elettronici e fornire dispositivi di protezione, riducendo così il rischio di contaminazione; tali misure potranno essere finanziate al 100% per l’esercizio contabile 2020-2021;
- riallocazione più flessibile delle risorse finanziarie nell’ambito dei programmi operativi in ciascuno Stato membro e una procedura semplificata per la modifica dei programmi operativi in relazione all’introduzione delle nuove misure; inoltre, le modifiche al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) forniranno sostegno alla cessazione temporanea delle attività di pesca, alla sospensione della produzione e ai costi aggiuntivi per gli agricoltori di acquacoltura.
Grazie al CRII+, gli Stati membri potranno eludere il limite del trasferimento massimo del 3% dei fondi stanziati per le Regioni previsto dalle normative comunitarie. Infatti, l’impatto che la pandemia sta avendo non rispetta la categorizzazione che la politica di coesione prevede tra regioni più o meno sviluppate; pertanto, il limite non ha motivo di essere in forza in questo momento.
Il Coronavirus Response Investment Initiative ha messo a disposizione dell’Italia oltre 11 miliardi di euro provenienti dagli organi europei, per far fronte all’emergenza coronavirus.
Ora, le nuove misure del Coronavirus Response Investment Initiative Plus garantiscono una flessibilità senza precedenti, che renderà più efficiente l’utilizzo delle risorse finanziarie a disposizione per il contenimento dei danni economici prodotto dalla crisi attuale.
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