Nuovi ambienti di apprendimento innovativi: la strada da percorrere
In quest’epoca di innovazione dell’istruzione, nuovi ambienti di apprendimento come i makerspaces stanno guadagnando popolarità nelle comunità scolastiche in Europa e in tutto il mondo. Sempre più dirigenti scolastici investono nella trasformazione degli spazi scolastici tradizionali per creare modi di apprendimento nuovi e creativi.
«Quando gli insegnanti utilizzano i makerspace, aumentano le proprie competenze e sviluppano strategie efficaci per sostenere gli studenti». Jill Attewell, autrice della pubblicazione «Makerspaces in Schools».
European Schoolnet all’avanguardia nell’innovazione
In questo senso, il nostro Gruppo di lavoro sulle aule interattive (ICWG), composto da 7 Ministeri dell’Istruzione [1] , ha esplorato il tema degli spazi di apprendimento innovativi nelle scuole e i makerspaces sono stati il suo ultimo obiettivo.
I makerspaces sono spazi fisici progettati per il lavoro pratico, collaborativo e creativo nelle scuole. In questi ambienti innovativi, gli studenti possono lavorare con un’ampia varietà di strumenti e acquisire competenze pratiche che li prepareranno meglio per il futuro, oltre ad altri benefici.
L’ICWG ha analizzato il modo in cui i makerspaces si collegano alla pedagogia, al curriculum, ai progetti interdisciplinari o a materie specifiche, all’educazione STEM e allo sviluppo delle competenze. Come risultato di questa indagine, ha recentemente pubblicato delle linee guida pratiche per insegnanti e dirigenti scolastici su come creare, progettare e implementare i makerspaces nelle scuole. L’obiettivo principale è quello di offrire alle comunità scolastiche uno strumento di facile utilizzo che le guidi nel percorso dei makerspaces, approfondendo al contempo la metodologia educativa che ne è alla base.
Inoltre, queste linee guida esplorano anche il modo in cui i makerspaces consentono diverse pedagogie, promuovono l’insegnamento e l’apprendimento collaborativo e offrono vantaggi per gli studenti, gli insegnanti, la scuola e la comunità locale.
Questa pubblicazione si basa sia sulla ricerca, analizzata in progetti condotti dall’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE) del Governo italiano, sia sulle esperienze pratiche di diverse scuole in 9 Paesi europei [2] .
La relazione principale è accompagnata da 15 studi di caso in cui le scuole descrivono il proprio percorso di implementazione di un makerspace nelle loro abitudini di apprendimento. Attraverso le interviste con i dirigenti scolastici e gli insegnanti, possiamo osservare che non esiste un makerspace uguale per tutti. Essi variano in base a fattori quali lo spazio fisico disponibile o il sostegno delle autorità locali, che in alcuni Paesi contribuiscono alla sostenibilità dei makerspace finanziandoli o cofinanziandoli.
[1] Il gruppo di lavoro interattivo del Future Classroom Lab è composto da 7 Ministeri dell’Istruzione: (Belgio (Fiandre), Repubblica Ceca, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Svizzera), che lavorano a stretto contatto con i responsabili politici delle autorità educative regionali nel progetto FCL Regio.
[2] Le scuole che hanno creato i propri makerspace e che sono incluse in questa pubblicazione sono Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Svizzera e Turchia.