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Europrogettazione

Il mio viaggio nei Formulari Erasmus+ 2021

Il mio viaggio nei Formulari Erasmus+ 2021

I nuovi application form dell’Azione chiave 1 di Erasmus+ sono stati pubblicati ieri pomeriggio e, come ogni influencer che si rispetti, ho deciso di testarli subito per voi. Ecco, quindi, una veloce panoramica di quello che ci dobbiamo aspettare dai formulari Erasmus+ 2021 in vista della scadenza dell’11 maggio, unita al racconto della mia esperienza con i nuovi formulari.
In particolare, mi sono focalizzato sul formulario per gli Scambi giovanili. Ma alcune cose che dirò valgono un po’ per tutto.

Interfaccia

Il primo colpo al cuore è arrivato nel momento in cui ho aperto il sito. Il sospetto – e la speranza – è che la piattaforma, dove attualmente sono ospitati i form, sia solamente provvisoria, come sembrerebbe testimoniare l’etichetta “DRAFT” che compare sulla pagina. Tutta l’interfaccia ha un aspetto così demodé, quasi goffo e macchinoso, imparagonabile a quella a cui ci eravamo abituati negli ultimi anni.

Screen del formulario Erasmus+ 2021

EDIT: Devo ammettere che, dopo un paio di ore di pratica, mi ci sono abituato e non è più così male. Ha anche un vantaggio: la sessione non scade ogni pochi minuti, costringendoti a tornare alla homepage.
Però no. Sul serio, no.

I numeri identificativi

Noi, figli del settennato 2014-20, ci crogiolavamo nell’apparentemente intoccabile grazia di quel KA105 (zero-cinque), con cui identificare Scambi giovanili e le Mobilità degli operatori. Il 2021 ha deciso di spazzare via anche quest’ultima nostra certezza.

I nuovi numeri identificativi saranno:
KA151-YOU: Scambi giovanili degli enti che hanno ricevuto l’accreditamento (leggi il nostro articolo sull’accreditamento)
KA152-YOU: Scambi giovanili
KA153-YOU: Mobilità degli operatori giovanili
KA154-YOU:Attività di partecipazione giovanile (la novità di quest’anno che, appena possibile, sarà il caso di approfondire).

Formulari Erasmus+ KA1: cosa cambia?

Come avrete forse notato dall’immagine sopra, i titoli delle varie sezioni sono cambiati: rationale, details, management, design… niente panico. La situazione è meno grave di quanto possa sembrare. Potrebbe sempre piovere.

Nel nuovo formulario hanno fatto la loro comparsa delle nuove domande che, malgrado lo shock iniziale, potrebbero invece regalarci delle belle soddisfazioni.

Mi riferisco, in particolare a:
La sezione “Sustainability”, in cui spiegare come faremo a dare continuità all’effetto del progetto dopo la sua fine e come garantiremo che i risultati prodotti siano usati e apportino un beneficio anche dopo la fine del progetto.
La domanda sull’utilizzo degli strumenti virtuali: era in effetti prevedibile, considerando l’attenzione alla digitalizzazione. Bisognerà spiegare se integreremo l’esperienza dello scambio con delle attività virtuali, prima, durante o dopo. Tecnicamente si può rispondere anche con un secco “No!”, ma ho la sensazione che possa non essere una buona idea in termini di valutazione. Può essere, invece, un buon modo per mettere alla prova anche noi stessi.
La domanda sulla sostenibilità ambientale: anch’essa abbastanza attesa. Se prevediamo di svolgere delle attività eco-friendly durante il nostro progetto, bisognerà spiegarle.

Un errore tecnico?

La guida Erasmus+ parla di 575€ (fissi) per ogni partecipante alla Visita preparatoria. Ma, quando inseriamo i partecipanti all’APV, il sistema genera solo 400€ per partecipante.

Dov’è l’errore? Nella guida o nel form?

Ci sono alcune notizie buone e alcune notizie cattive.

Iniziamo dalle buone.
– Nel profilo dei partner, non sarà più necessario inserire manualmente i progetti svolti negli ultimi 3 anni. La sezione è dotata, infatti, di una tabella che si compila in automatico, quando inseriamo l’OID. Finalmente.

– La domanda sulla coerenza del progetto con le priorità europee e le priorità del programma è diventata autonoma. Questo significa che avremo più spazio per inquadrare l’idea progettuale e definire gli obiettivi nella descrizione del progetto.

– Nel “flow” delle attività possiamo prevedere il facilitatore (è diventato una categoria autonoma, separata da quella dei Group leader). Occhio, solo 1 per attività, nel complesso.

I budget sono sostanzialmente cresciuti, con l’introduzione di un Supporto organizzativo di 100€ a partecipante, il Supporto all’inclusione di 100€ per ogni partecipante con minori opportunità, e la possibilità di prevedere i Green travels (viaggi a emissioni più basse ma a costi più alti).

– Nell’application form bisogna accettare gli Erasmus+ Youth Quality Standards, che rappresentano anche un agile glossario di progettazione. Può davvero essere utile per aiutarci a focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti.

Fine delle buone notizie. Passiamo alle cattive.

Molte delle domande a cui ci eravamo abituati, affezionati anche, e che scrivevamo con il pilota automatico, non esistono più [sigh]
Non troveremo più, ad esempio, la domanda sulla costruzione del partenariato, né quella domanda sulla comunicazione con i partner. Informazioni utili, che dovremo decidere dove smistare. Inoltre, è sparito anche il box in cui dettagliare il profilo dei partecipanti con minori opportunità, che quindi dovrà essere descritto insieme a quello di tutti i partecipanti.

– In generale, la struttura dell’application form è cambiatae diverse domande non sono più dove ci aspetteremmo fossero. Subito dopo la descrizione delle attività, ad esempio, ci viene chiesto di definire l’impatto del progetto, in 3 box: uno per i partecipanti, uno per i partner, uno per i contesti locali, nazionali, europei. 

– Non è chiaro, inoltre, se sia possibile organizzare un progetto multiactivity, prevedendo sia uno Scambio che una Mobilità di operatori giovanili. La divisione dei numeri identificativi e dei formulari, infatti, rende i due tipi di attività dei compartimenti stagni.

Questa – opinione personale non richiesta – sarebbe davvero una grave perdita per il programma.

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