Nel settore dell’Europrogettazione è importante conoscere i processi decisionali delle Istituzioni Europee e rimanere sempre aggiornati sulle novità provenienti da Bruxelles, soprattutto in questo momento guardando al nuovo Bilancio UE, alla distribuzione dei fondi e alla novità di Next Generation EU.
Il 16 Dicembre 2020 il Parlamento Europeo ha approvato il Bilancio UE (Quadro Finanziario Pluriennale) per il periodo 2021-2027. In sede di negoziazione i deputati hanno portato importanti integrazioni per la programmazione inerente “programmi faro” dell’UE. In particolare:
- Horizon Europe: 89,9 miliardi di euro (incremento di 4 miliardi)
- InvestEU: 9,4 miliardi di euro (incremento di 1 miliardo)
- Erasmus+: 23,4 miliardi di euro (incremento di 2,2 miliardi)
- EU4Health: 5,1 miliardi di euro (incremento di 3,4 miliardi)
- Integrated Border Management Fund: 7 miliardi di euro (incremento di 1,5 miliardi)
- Europa Creativa: 2,2 miliardi di euro (incremento di 0,6 miliardi)
- Programma Diritti e Valori: 1,4 miliardi di euro (incremento di 0,8 miliardi)
- NDICI: 71,8 miliardi di euro (incremento di 1 miliardo)
- Aiuto Umanitario: 10,3 miliardi di euro (incremento di 0,5 miliardi)
- 1 miliardo di euro accantonato per far fronte ad eventuali esigenze e crisi future
Un totale quindi di 16 miliardi di euro in più, rispetto al Bilancio del settenario precedente, per i principali programmi europei. La finalità di questi incrementi è proteggere meglio i cittadini dalla pandemia COVID-19, fornire opportunità alla prossima generazione e preservare i valori europei.
Le Risorse Proprie messe a disposizione si quantificano in un totale di 1.085,3 miliardi di euro, che corrispondono all’ammontare del QFP per l’intero periodo 2021-2027.
A questi si aggiungono 750 miliardi di euro per Next Generation EU. La novità principale è la modalità di reperimento delle risorse; infatti la Commissione Europea potrà contrarre prestiti fino a 750 miliardi, ovvero emettendo obbligazioni sul mercato finanziario, per finanziare Next Generation EU. Le regole per la gestione e il funzionamento di questo nuovo strumento sono esplicate nel relativo Regolamento.
Cos’è Next Generation EU
E’ importante non lasciarsi confondere dalla terminologia: Next Generation EU è abitualmente contratto nella forma NGEU, ma viene chiamato anche “Strumento per la Ripresa” o “Recovery Fund”, e si tratta di un finanziamento aggiuntivo rispetto al Quadro Finanziario Pluriennale a beneficio degli Stati Membri. Tra i beneficiari, l’Italia riceverà il 30% dei fondi totali.
Next Generation EU è stato definito dalla Commissione Europea come:
[…] uno strumento di ripresa temporaneo da 750 miliardi di euro che consentirà alla Commissione di ottenere fondi sul mercato dei capitali. Tale strumento contribuirà a riparare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia di coronavirus, per creare un’Europa post COVID-19 più verde, digitale, resiliente e adeguata alle sfide presenti e future.
Missione di Next Generation EU
Il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, parte preponderante di NGEU, ha l’obiettivo di diminuire l’impatto economico e sociale della pandemia e migliorare le economie e le società dei Paesi europei a livello di sostenibilità, resilienza e rendendole pronte alle sfide poste dalla transizione ecologica e digitale.
Sempre nel quadro di NGEU, l’iniziativa REACT-EU ha invece l’obiettivo di contribuire a una ripresa economica verde, digitale e resiliente.
Altri finanziamenti saranno destinati a rafforzare altri programmi europei già esistenti, come Orizzonte Europa e InvestEU.
Cosa prevede Next Generation EU
Pur nella definizione di carattere nazionale della modalità di fruizione dei fondi NGEU, ogni Stato Membro deve strettamente attenersi alle linee guida dell’Unione Europea. In particolare dovranno essere tenuti in considerazione i 4 princìpi fondamentali (transizione verde, transizione digitale, equità, stabilità macroeconomica), attenersi alle Raccomandazioni specifiche per ogni Stato Membro e rispettare un calendario (con utilizzo del 100% dei fondi entro la fine del 2023).
In Italia il piano è stato definito Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Italia. Il contenuto è tuttavia ancora in fase di negoziazione e oggetto di confronto.
Per conoscere tutti i dettagli di Next Generation EU visita la pagina ufficiale.
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