Quanto hai sul tuo buono fruttifero Poste? Se hai questa cifra nel 2026…

Notizia importante per i possessori di buoni fruttiferi postali: quanto sta emergendo dalla Manovra 2026 dimostra un cambiamento notevole per chi possiede questa cifra.

Una soglia precisa può fare la differenza tra ottenere o meno un’agevolazione sociale. Da aprile è attiva una franchigia che consente di escludere dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) alcune tipologie di investimenti finanziari, tra cui titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti di risparmio postale, fino a un massimo di 50.000 euro per nucleo familiare.

Persona disperata
Quanto hai sul tuo buono fruttifero Poste? Se hai questa cifra nel 2026… – corsidieuroprogettazione.it

In altre parole, se nel 2026 il totale dei tuoi buoni fruttiferi Poste e degli altri strumenti ammessi non supera i 50.000 euro, quell’ammontare non rientra nel patrimonio mobiliare ai fini del calcolo dell’ISEE. E questo può incidere in modo significativo sull’accesso a prestazioni come bonus nido, Assegno Unico e Universale, Assegno di Inclusione, contributo per la Formazione e il Lavoro e bonus bebè.

Cosa cambia con la legge di Bilancio 2026

Il quadro si completa con un intervento di ampia portata sulla composizione dell’ISEE previsto dalla Legge di Bilancio 2026. Il testo attuale innalza la tutela sulla casa di abitazione: l’immobile principale non verrebbe più conteggiato nel patrimonio immobiliare se il valore catastale è inferiore a 91.500 euro, soglia quasi raddoppiata rispetto all’attuale limite di 52.000 euro.

Contabile che effettua calcoli
Cosa cambia con la legge di Bilancio 2026 – corsidieuroprogettazione.it

La misura mira a rendere l’indicatore più aderente alla reale condizione economica dei nuclei, evitando che la prima casa – soprattutto nelle aree periferiche e nei centri minori – pesi in modo sproporzionato sulla valutazione della ricchezza. Il valore catastale non coincide con il prezzo di mercato: quest’ultimo può risultare perfino tre o quattro volte superiore, risentendo dell’andamento immobiliare.

Per i nuclei con più figli sono previste ulteriori attenuazioni. La soglia del valore catastale della prima casa può salire di 2.500 euro per ogni figlio convivente oltre il primo. Inoltre, la scala di equivalenza ISEE viene rafforzata con maggiorazioni specifiche per famiglie numerose.

La franchigia introdotta “dallo scorso aprile” riguarda specificamente alcune tipologie di strumenti: titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti di risparmio postale. Il tetto è complessivo e vale per nucleo familiare. Ciò significa che, per esempio, un nucleo con 35.000 euro in buoni fruttiferi e 10.000 euro su un libretto postale (totale 45.000 euro) non vedrà conteggiata tale somma nel patrimonio mobiliare ISEE. Se, invece, il totale è di 65.000 euro, la quota eccedente i 50.000 (cioè 15.000 euro) rientrerà nel calcolo.

Questo meccanismo, combinato con l’esclusione della prima casa entro il nuovo limite catastale, può determinare una riduzione significativa dell’ISEE rispetto agli anni precedenti, ampliando la platea di famiglie che rientrano nelle soglie per le prestazioni agevolate. Resta inteso che la compilazione della DSU richiede comunque l’indicazione di tutti i rapporti finanziari; sarà il sistema, applicando le regole vigenti, a operare l’esclusione fino al tetto previsto.

Le misure più direttamente interessate sono cinque: Assegno di Inclusione (ADI), Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), Assegno Unico e Universale (AUU), Bonus nido e Bonus bebè. Con un ISEE più basso grazie alla combinazione di franchigia finanziaria e tutela della prima casa, una parte delle famiglie oggi fuori soglia potrebbe rientrare tra i beneficiari. È possibile che, in sede di attuazione, vengano introdotte specifiche soglie o criteri di modulazione per garantire la sostenibilità dei conti pubblici e indirizzare con precisione le risorse verso i nuclei più fragili.

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