In arrivo il bonus baby pensione: questa Regione in Italia regala 300 euro alla nascita e 200 euro per quattro anni

Ecco il bonus baby pensione, una regione in Italia è pronto a regalare 300 euro alla nascita e 200 euro per quattro anni. Vediamo in che maniera.

Un “assegno di benvenuto” alla nascita, seguito da un contributo costante per i primi quattro anni di vita del bambino.

piedini di neonato avvolto nella coperta
In arrivo il bonus baby pensione: questa Regione in Italia regala 300 euro alla nascita e 200 euro per quattro anni Corsidieuroprogettazione.it

È questo l’impianto del cosiddetto bonus “baby pensione” che una Regione italiana si appresta a varare, secondo anticipazioni circolate negli ultimi giorni negli ambienti istituzionali. Il pacchetto, se confermato nella sua formulazione, prevede 300 euro una tantum al momento della nascita e un sostegno di 200 euro, con erogazione programmata per i successivi quattro anni: un aiuto pensato per accompagnare le famiglie in una fase delicata e strutturalmente costosa, dal nido all’ingresso nella scuola dell’infanzia.

La misura si inserisce in un contesto nazionale segnato da un tasso di natalità tra i più bassi d’Europa e da forti divari territoriali, con intere aree interne alle prese con lo spopolamento e con servizi all’infanzia spesso disomogenei. L’idea di agganciare un bonus alla nascita a un’erogazione costante nel tempo, anziché limitarsi a un contributo una tantum, punta a dare prevedibilità alle famiglie e a sostenere spese ricorrenti come pannolini, alimenti per l’infanzia, visite pediatriche, rette del nido, trasporti e piccoli ausili educativi.

Cosa prevede il bonus “baby pensione”

Il contributo iniziale di questo bonus “Baby pensione” dovrebbe essere accreditato a seguito della presentazione della documentazione che attesta l’evento, con modalità digitali o presso gli sportelli territoriali. L’erogazione è pensata come regolare e programmata nel tempo. Le ipotesi al vaglio riguardano un pagamento mensile, bimestrale o trimestrale, con finestre definite per evitare ritardi e garantire continuità. Il bonus dovrebbe integrarsi con gli strumenti nazionali (assegno unico universale, bonus nido) e con eventuali contributi comunali, in modo da non generare sovrapposizioni e rendere più efficace l’impatto complessivo sul bilancio familiare.

manina di neonato nella mano della mamma
Cosa prevede il bonus “baby pensione” Corsidieuroprogettazione.it

Secondo le bozze circolate, il diritto al bonus sarà vincolato a criteri di residenza anagrafica nel territorio regionale e a requisiti di regolarità del soggiorno per i cittadini stranieri. È allo studio anche l’introduzione di una soglia ISEE per modulare l’accesso o l’importo del contributo, privilegiando i nuclei con redditi medio-bassi e le famiglie numerose. Tra le condizioni ipotizzate rientrano la residenza continuativa in Regione da un periodo minimo antecedente alla nascita, l’assenza di pendenze nella rendicontazione di eventuali benefici regionali preesistenti, e la possibilità di estendere il diritto ai casi di affido preadottivo e di adozione.

L’iter dovrebbe essere snello e prevalentemente digitale. L’accesso avverrebbe tramite identità elettronica (SPID, CIE o CNS), con caricamento dei documenti e autocertificazioni. Si valuta l’introduzione di una “finestra mobile” dalla data di nascita per presentare la domanda, così da non penalizzare chi si muove con qualche settimana di ritardo. Gli uffici regionali stanno lavorando a un portale dedicato con tracciamento dello stato della pratica e calendario dei pagamenti, oltre a sportelli fisici per l’assistenza alle famiglie meno digitalizzate.

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