Superati i 65 anni ci sono molti rischi a cui fare attenzione, grazie a questo esame sarà possibile evitare il rischio ricoveri, fratture e malattie potenzialmente letali.
Prevenire la fragilità negli anziani è un obiettivo fondamentale per garantire un invecchiamento sano e indipendente. L’individuazione precoce di fattori di rischio come la scarsa forza muscolare può consentire interventi tempestivi attraverso programmi di allenamento personalizzati, una corretta alimentazione e un follow-up clinico. Queste misure possono ridurre significativamente l’insorgenza di eventi avversi come cadute, fratture o ricoveri ospedalieri.

Uno studio spagnolo recentemente pubblicato sul Journal of Sport and Health Science ha dimostrato che una bassa potenza muscolare è associata a un rischio maggiore di cadute, fratture, ricoveri ospedalieri prolungati e mortalità negli anziani. La ricerca è stata condotta da due gruppi dell’area Ciber di Fragilità e Invecchiamento Sano (CiberFES), guidati da Francisco José García García del Complesso Ospedaliero Universitario di Toledo e Ignacio Ara Royo dell’Università di Castilla-La Mancha.
Il test che potrebbe migliorare e allungare la vita agli over 65: i risultati dello studio
Gli autori dello studio hanno osservato retrospettivamente che gli uomini con bassa forza muscolare avevano una maggiore incidenza di cadute e fratture. Per le donne, questa condizione era associata a un rischio più elevato di fratture dell’anca. Le analisi prospettiche hanno mostrato che le donne con bassa forza muscolare avevano un rischio maggiore di ospedalizzazione. Inoltre, sia negli uomini che nelle donne, la bassa forza muscolare era associata a degenze ospedalieri più lunghe e a un rischio più elevato di mortalità.

Uno dei contributi chiave dello studio è l’introduzione dell’app gratuita PowerFrail. Questa applicazione, sviluppata dal team di ricerca e disponibile per dispositivi Android e iOS, consente di stimare la potenza muscolare in pochi secondi utilizzando il test di alzarsi e sedersi sulla sedia. Si tratta quindi di uno strumento accessibile, gratuito e facilmente applicabile sia in ambito clinico che comunitario.
L’integrazione di questa applicazione nella pratica sanitaria potrebbe facilitare la diagnosi precoce e l’adozione di misure preventive volte a migliorare la qualità della vita degli anziani. Come sottolineano i dottori García e Ara, questo strumento può ottimizzare l’uso delle risorse sanitarie tra gli anziani.
Lo studio insomma è una dimostrazione di come la tecnologia odierna, anche quella di massa, possa diventare uno strumento utile se non indispensabile per salvaguardare la salute delle persone.