Grandi notizie per chi ha un mutuo acceso: festa tra le famiglie italiane

Arrivano grandi notizie per chi ha un mutuo acceso, per le famiglie italiane questo è davvero un giorno di festa, scopriamo il motivo.

Grandi cambiamenti nel mondo dell’immobiliare in Italia, una situazione che si sta per stravolgere e che porterà solo dei vantaggi.

modellino di una coppia sopra le monete
Grandi notizie per chi ha un mutuo acceso: festa tra le famiglie italiane (Corsidieuroprogettazione.it)

Il taglio dei tassi da parte della Federal Reserve americana riaccende la speranza anche in Italia: per molte famiglie con un mutuo acceso si profila finalmente un alleggerimento delle rate o, quantomeno, l’occasione di rinegoziare condizioni più favorevoli. Sebbene la Fed non determini direttamente il costo del denaro nell’area euro, la sua mossa può innescare un effetto domino sui mercati globali dei tassi, spingendo al ribasso i rendimenti e influenzando le aspettative su future decisioni della Banca Centrale Europea.

Tradotto: i tassi di riferimento che guidano i mutui italiani, come l’Euribor per i variabili e l’Eurirs per i fissi, tendono a seguire il clima più accomodante, aprendo spazi di risparmio.

Mutui, le differenze per tasso fisso e variabile

Chi ha un mutuo a tasso fisso non vedrà scendere la rata automaticamente, perché il costo è stato bloccato alla stipula. Ma il contesto di tassi in discesa può offrire una chance preziosa: valutare la surroga o la rinegoziazione. In Italia la portabilità del mutuo (surroga) è gratuita per legge e consente di trasferire il debito a un’altra banca che offra condizioni migliori, senza costi notarili a carico del cliente. In alternativa, si può chiedere alla propria banca una rinegoziazione delle condizioni. Anche qui, un esempio. Su un mutuo fisso da 180.000 euro con 25 anni residui, scendere da un tasso del 4,2% al 3,2% può valere circa 90-100 euro di rata in meno al mese.

mani che contano monete
Mutui, le differenze per tasso fisso e variabile (Corsidieuroprogettazione.it)

Nel corso di un anno fanno oltre 1.000 euro risparmiati, al netto di eventuali spese accessorie (che nella surroga, per legge, non dovrebbero gravare sul cliente). È essenziale confrontare il TAEG, non solo il TAN, perché il primo incorpora costi accessori come perizia e polizze, e verificare l’eventuale necessità di adeguare le garanzie assicurative.

Per i mutui a tasso variabile, il legame tra la politica monetaria e la rata è diretto: in Italia lo spread applicato dalla banca si somma all’Euribor, l’indice interbancario che riflette le attese sui tassi BCE e, più in generale, il contesto dei mercati. Quando il costo del denaro scende o ci si attende un ciclo di riduzioni, l’Euribor tende a calare e, alla prima finestra di aggiornamento (mensile, trimestrale o semestrale, a seconda del contratto), la rata si riduce. Un esempio numerico aiuta a capire l’ordine di grandezza. Consideriamo un capitale residuo di 150.000 euro con 20 anni rimanenti. Una diminuzione di 50 punti base (0,50%) del tasso indicizzato può ridurre la rata di circa 35-45 euro al mese; con 100 punti base il risparmio può avvicinarsi agli 80-90 euro mensili.

Su importi maggiori l’effetto cresce proporzionalmente: su 200.000 euro, lo sconto si avvicina a 50-60 euro per ogni 0,50% in meno. Non è una rivoluzione dall’oggi al domani, ma nel bilancio familiare fa la differenza, soprattutto in un contesto di prezzi ancora elevati per beni e servizi essenziali.

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