Villa Crespi rappresenta l’eccellenza della ristorazione italiana nonché la punta di diamante di una carriera di alta cucina portata avanti dallo chef Antonino Cannavacciuolo, a quanto pare però non è tutto oro quel che luccica, almeno per questo cliente.
Un cliente, desideroso di mantenere l’anonimato, ha recentemente sollevato una polemica riguardante la sua esperienza culinaria presso Villa Crespi. Questa non rappresenta la prima volta che il ristorante si trova al centro di critiche, ma la severità di questo caso è notevole.

Il cliente aveva già fatto visita a Villa Crespi nel 2016, periodo in cui il locale si fregiava di due stelle Michelin. Già in quell’occasione, aveva riscontrato alcune problematiche che riteneva incompatibili con lo standard di un ristorante di tale prestigio. Nonostante le perplessità, ha deciso di dare una nuova opportunità a Villa Crespi quest’anno.
La sua ultima esperienza, tuttavia, non ha rispecchiato le aspettative. Optando per il menu degustazione “Inner spirit”, composto da 9-10 piatti con abbinamenti di vini, ha trovato che nessun piatto fosse particolarmente memorabile e ha giudicato i sapori da mediocri in su. L’abbinamento dei vini è stato descritto come soltanto “OK”, lontano dall’essere eccellente.
Il cliente polemizza con Cannavacciuolo: quali criticità ha riscontrato nella sua esperienza a Villa Crespi?
Il cliente ha evidenziato come tali mancanze siano inaccettabili per un ristorante che vanta tre stelle Michelin, sollevando dubbi su come Villa Crespi sia riuscita a ottenere un simile riconoscimento.

Ha inoltre sottolineato l’assenza di quei piccoli dettagli che contribuiscono a definire l’eccellenza in un ristorante stellato. Un esempio citato riguarda la mancanza di assistenza quando si alzava dal tavolo per recarsi in bagno, nessun membro del personale si è offerto di accompagnarlo o di indicargli la direzione.
In conclusione, il cliente ha affermato che non intende visitare Villa Crespi per la terza volta. Non è chiaro se la sua delusione derivi più dalla perdita di fiducia nella Guida Michelin o nel ristorante stesso, ma è evidente che l’esperienza non ha colmato le sue aspettative.
Questo episodio pone interrogativi sulla qualità e consistenza dei ristoranti stellati Michelin. Nonostante Villa Crespi abbia ricevuto il massimo riconoscimento dalla guida, emerge che alcuni clienti non condividano questa valutazione. Ciò potrebbe innescare un dibattito più ampio sull’effettivo valore e affidabilità delle stelle Michelin nel settore della ristorazione di alto livello.
Oppure più semplicemente si tratta di una questione di gusti da una parte e di elevate aspettative dall’altra. Quando ci si accosta a vivere un’esperienza che è caldamente consigliata e che viene presentata come l’eccellenza è possibile che ci si faccia spingere dall’hype e che la realtà delle cose non soddisfi a pieno quelle aspettative che sono frutto però di una semplice idealizzazione.





