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Questi cibi macchiano i denti come non mai, mi sa che smetto di mangiarli: li rovinano davvero

Scopri quali cibi macchiano i denti in modo intenso e perché potrebbe essere il momento di evitare questi alimenti per proteggere il sorriso.

Perché alcuni alimenti e bevande lasciano segni sullo smalto e come convivere con i pigmenti senza rinunciare al gusto

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Una tazzina di caffè al mattino, una tazza di tè nel pomeriggio, un calice di vino rosso a cena. Gesti quotidiani e innocui? In termini di salute generale, non c’è una condanna automatica. Ma quando si parla di estetica del sorriso, la frequenza con cui certi cibi e bevande vengono consumati, più che il loro uso occasionale, può favorire la comparsa di macchie scure o ingiallimenti sulla superficie dei denti.

Macchie sui denti? se fai attenzione puoi scongiurarle

Gli esperti ricordano che il colore vero del dente dipende dalla dentina, il tessuto connettivo sottostante lo smalto, naturalmente più giallo o avorio; lo smalto, traslucido e duro, fa da scudo, ma può trattenere pigmenti e subire micro-erosioni che rendono le macchie più visibili.

Alcuni alimenti rovinano davvero i denti con macchie difficili da eliminare: ecco quali sono e perché vale la pena limitarli. (corsidieuroprogettazione.it)

 

A entrare in gioco sono soprattutto tre fattori: i cromogeni (pigmenti intensi presenti in molti alimenti), i tannini (che facilitano l’adesione dei colori alle superfici) e l’acidità (che ammorbidisce temporaneamente lo smalto e la pellicola che lo protegge). Quando acidi e pigmenti si sommano, le possibilità che un alimento “imbratti” il dente aumentano sensibilmente. Non sorprende, perciò, che alcuni alimenti e bevande, molto comuni e spesso consumati ogni giorno, siano tra i principali responsabili delle macchie antiestetiche.

Gli alimenti e le bevande più implicati includono caffè, tè e tisane, soprattutto quelle ricche di tannini, cioccolata e cacao, mirtilli, ciliegie e frutti di bosco, vino rosso, barbabietola, spinaci, curry e spezie fortemente pigmentate, salsa di soia, succhi di frutta (in particolare quelli scuri e/o acidi), aceto balsamico, liquirizia, agrumi come pompelmo e cedro, e sottaceti.

In linea generale, più un alimento ha pigmentazione scura e più a lungo resta a contatto con i denti, maggiore è la probabilità di macchie. Ma anche i cibi chiari e acidi, come alcuni succhi e agrumi, pur non colorando direttamente, possono rendere lo smalto temporaneamente più vulnerabile all’adesione dei pigmenti assunti nello stesso pasto o poco dopo.

Macchie sui denti? se fai attenzione puoi scongiurarle corsidieuroprogettazione.it

La temperatura della bevanda e il modo di consumarla contano: sorseggiare nel tempo un tè caldo o un energy drink acido prolunga l’esposizione; berlo in pochi sorsi e alternarlo ad acqua riduce l’effetto. Anche la quantità di saliva, che neutralizza acidi e “lavora” i residui, è determinante: bocca secca, farmaci che riducono la salivazione o respirazione orale possono peggiorare il quadro.

Vale la pena ricordare che non è il consumo sporadico a “rovinare i denti”. La vera differenza la fanno la frequenza, l’igiene orale e alcuni accorgimenti semplici che limitano l’impatto dei pigmenti. Una placca batterica non rimossa, ad esempio, offre una superficie irregolare e porosa dove i cromogeni si ancorano con più facilità. Viceversa, una buona routine e scelte mirate aiutano a preservare un sorriso luminoso senza rinunce drastiche.

Accorgimenti utili per limitare le macchie includono bere acqua durante e dopo caffè, tè, vino e succhi per diluire e “risciacquare” i pigmenti. Preferire sorsi concentrati a lunghe “sorsate” ripetute nel tempo; quando possibile usare una cannuccia per bevande pigmentate o acide, così da ridurre il contatto con i denti anteriori.

Attendere 30 minuti prima di spazzolare i denti dopo alimenti o bevande acide: si dà tempo alla saliva di tamponare e allo smalto di riacquistare durezza. Integrare latte nel tè o nel caffè può ridurre l’adesione dei pigmenti grazie alle proteine del latte (caseine).

Masticare chewing gum senza zucchero, meglio se con xilitolo, stimola la salivazione e aiuta la detersione. Spazzolare 2 volte al giorno con dentifrici al fluoro e usare filo interdentale o scovolini: rimuovere placca e biofilm rende più difficile l’ancoraggio dei cromogeni. Programmare sedute periodiche di igiene orale professionale: la detartrasi e le tecniche di air polishing eliminano depositi e macchie estrinseche più resistenti.

Loriana Lionetti

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