Si avvicina il momento dell’anno in cui va pagata l’Imu sulla casa: fate attenzione perché come “regalo” di Natale potreste aver ricevuto un aumento.
L’Imposta Municipale Unica (IMU) è una tassa che ogni proprietario di immobili deve pagare al proprio Comune. Ogni anno, i Comuni stabiliscono autonomamente le aliquote dell’IMU e per il calcolo dell’IMU dovuta, le sedi Caf Cisl sono a vostra disposizione per aggiornare il calcolo in base alle delibere dei singoli Comuni.
Per i fabbricati e i terreni edificabili l’aliquota di base è pari allo 0,86 per cento. I comuni possono aumentarla sino all’1,06 per cento o diminuirla fino al limite dello 0,76 per cento. In sostituzione della maggiorazione della TASI viene concesso ai comuni che hanno già esercitato tale facoltà di aumentare ulteriormente l’aliquota massima dell’1,06 per cento sino all’1,14 per cento.
Per l’abitazione principale di lusso l’aliquota è fissata allo 0,5 per cento e il comune può aumentarla di 0,1 punti percentuali o diminuirla fino all’azzeramento. Per i fabbricati rurali ad uso strumentale l’aliquota di base è lo 0,1 per cento e il comune può ridurla fino all’azzeramento.
I fabbricati destinati dall’impresa costruttrice alla vendita (c.d. beni merce), fino al 2019 soggetti solo alla TASI, hanno un’aliquota allo 0,1 per cento fino al 2021, che i comuni possono aumentare fino allo 0,25 per cento o diminuire fino all’azzeramento. Dal 1° gennaio 2022 saranno esenti dall’imposta.
Sono confermate le seguenti riduzioni: riduzione al 50% della base imponibile per i fabbricati di interesse storico o artistico, per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati. Riduzione al 50% della base imponibile per le abitazioni concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale. Beneficio che si estende, in caso di morte del comodatario, al coniuge con figli minori. Riduzione al 75% dell’aliquota base stabilita dal comune per le abitazioni locate a canone concordato.
I Comuni potranno decidere di aumentare, diminuire o azzerare le aliquote secondo i nuovi criteri introdotti. Per farlo, l’amministrazione comunale doveva deliberare le eventuali modifiche entro il 31 dicembre 2024 con un documento chiamato “prospetto”, contenente le nuove aliquote.
Questo prospetto dovrà poi essere pubblicato entro il 28 febbraio 2025 sul sito del Dipartimento delle Finanze. Nei Comuni dove le amministrazioni non riusciranno ad approvare il prospetto entro fine anno comporterà l’applicazione delle aliquote di base.
L’IMU del dicembre 2025 potrebbe riservare sorprese pre-Natalizie a causa di questo documento. Pertanto, è consigliabile consultare il sito del Dipartimento delle Finanze o rivolgersi alle sedi Caf Cisl per aggiornarsi sulle aliquote IMU applicate dal proprio Comune.
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