Fate attenzione ai prodotti che avete in casa, il Ministero della Salute ha pubblicato l’ennesimo richiamo alimentare: ecco quali lotti sono stati ritirati e non vano consumati.
I richiami alimentari rappresentano uno strumento di tutela essenziale per i consumatori. Dal 1° gennaio 2025, sono stati censiti 216 richiami, per un totale di 494 prodotti di aziende e marchi diversi. Questi numeri evidenziano l’intensità dei controlli lungo la filiera e l’importanza di una risposta rapida alle non conformità.
La regola d’oro per i consumatori resta quella di controllare periodicamente gli avvisi di richiamo, leggere attentamente etichette e lotti e mantenere comportamenti igienici corretti in cucina, prestando particolare attenzione ai prodotti a latte crudo.
La Listeria monocytogenes è un batterio che può sopravvivere e moltiplicarsi anche a temperature di refrigerazione, rendendolo particolarmente pericoloso nei prodotti pronti al consumo e nei formaggi a latte crudo. L’infezione, nota come listeriosi, può manifestarsi con sintomi simil-influenzali, febbre, dolori muscolari, nausea, vomito o diarrea.
È particolarmente rischiosa per soggetti vulnerabili come donne in gravidanza, anziani e persone immunocompromesse. Le autorità sanitarie raccomandano la massima prudenza e la rimozione immediata del prodotto interessato.
Allerta alimentare per due lotti di formaggella a latte crudo del Caseificio Sociale Valsabbino. Il Ministero della Salute ha annunciato il richiamo da parte del produttore a seguito della rilevazione di Listeria monocytogenes in uno dei lotti interessati, mentre l’altro è stato ritirato in via precauzionale. Questo formaggio, comunemente presente nei banchi gastronomia e nelle case degli italiani, richiede attenzione: chi lo avesse acquistato è invitato a non consumarlo e a restituirlo al punto vendita.
Il prodotto è venduto in forme intere da circa 1,7 kg e riguarda i lotti numero 1445 e 1462. Prodotto dal Caseificio Sociale Valsabbino Società Agricola Cooperativa, con stabilimento in Località Mondalino, a Sabbio Chiese, in provincia di Brescia, porta il marchio di identificazione IT 03 423 CE. L’avviso non specifica termini minimi di conservazione o date di scadenza, ampliando così la platea dei consumatori potenzialmente interessati.
Chi possiede formaggi appartenenti ai lotti 1445 e 1462 è invitato a non consumarli né a utilizzarli in preparazioni, anche cotte. Il produttore e il Ministero raccomandano di riportare il prodotto al punto vendita per la sostituzione o il rimborso. Per prevenire contaminazioni crociate, è consigliato isolare il prodotto in un sacchetto chiuso prima della restituzione, pulire accuratamente le superfici che sono venute in contatto con il formaggio e lavare le mani dopo ogni manipolazione.
I banchi gastronomia e i dettaglianti che affettano o porzionano formaggi devono sanificare a fondo lame, affettatrici e piani di lavoro, soprattutto se hanno trattato forme parte dei lotti richiamati. In caso di dubbio, è opportuno contattare il fornitore per verificare i numeri di lotto, considerando che l’assenza di termini minimi di conservazione o scadenze sull’avviso non limita temporalmente il problema.
Il Caseificio Sociale Valsabbino ha disposto il ritiro dei lotti interessati. Nonostante non siano state diffuse ulteriori informazioni commerciali, i consumatori possono cercare aggiornamenti sul portale dei richiami del Ministero della Salute o presso il punto vendita. In caso di sintomi dopo il consumo del prodotto, è consigliabile consultare il medico, segnalando l’esposizione.
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