C’è la possibilità di approfittare di un’agevolazione che consente di risparmiare 400 euro all’anno sulla pensione: cosa serve e chi ne può beneficiare.
Un’opportunità concreta si presenta per chi desidera valorizzare gli anni universitari ai fini pensionistici, riducendo al contempo il costo dell’operazione. Il riscatto di laurea agevolato, introdotto nel 2019, offre la possibilità di spalmare la spesa attraverso piani di pagamento diluiti e privi di interessi.
In particolari condizioni, avviando la pratica entro fine dicembre, si può optare per una dilazione in 5 anni, generando un risparmio fino a circa 400 euro l’anno. Questa finestra di opportunità, confermata dalle istruzioni INPS, richiede di rispettare specifici tempi e passaggi formali per ottimizzare la spesa complessiva.
Il riscatto degli anni di laurea è un meccanismo ufficiale che permette di trasformare gli anni di studio universitario in contributi utili per l’anzianità assicurativa. Questo strumento offre un duplice beneficio: anticipare l’accesso alla pensione e aumentare l’importo dell’assegno pensionistico futuro.
La normativa vigente consente di riscattare non solo corsi di laurea e lauree magistrali ma anche diplomi universitari e, in certe condizioni, periodi di dottorato. È possibile avviare la pratica anche in assenza di occupazione o di iscrizione a forme obbligatorie di previdenza, aprendo la strada a un’anticipazione strategica dei requisiti contributivi.
L’agevolazione introdotta nel 2019 prevede un meccanismo che determina il costo del riscatto su una base contributiva ridotta, legata a un reddito minimo di riferimento. Ciò si traduce in un onere inferiore rispetto al calcolo ordinario, con la possibilità di versare in rate mensili senza interessi fino a 120 mensilità, ossia 10 anni. In alcuni casi, presentando la domanda entro la fine dell’anno, si può scegliere un piano a 60 rate (5 anni), che può comportare un risparmio annuo fino a 400 euro. Il vantaggio deriva dall’ottimizzazione dei piani di pagamento e dall’assenza di interessi.
Per iniziare, è necessario richiedere all’università la certificazione degli anni di studio, indispensabile per circoscrivere i periodi riscattabili. Successivamente, si presenta la domanda all’INPS tramite i canali telematici (SPID, CIE, CNS), patronato o contact center. L’INPS elabora un preventivo ufficiale, offrendo la possibilità di scegliere tra il pagamento in un’unica soluzione o un piano di rateizzazione. È fondamentale confrontare le opzioni disponibili per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze finanziarie e obiettivi previdenziali.
Il riscatto di laurea risulta particolarmente vantaggioso per chi ha iniziato a lavorare in età più avanzata, per chi ha avuto carriere discontinue o per chi mira a una pensione anticipata. Può essere interessante anche per chi desidera incrementare il proprio montante contributivo. Tuttavia, la convenienza varia in base alla storia assicurativa individuale, all’età e all’orizzonte temporale fino alla pensione. In alcuni casi, può essere utile effettuare una simulazione personalizzata prima di procedere.
La possibilità di accedere a un piano di pagamento in 5 anni, presentando la domanda entro fine dicembre, offre un’opportunità di risparmio non trascurabile. Agire tempestivamente permette di fissare i parametri di calcolo e di incardinare la pratica nei tempi utili, evitando il rischio di perdere opportunità o di subire variazioni nelle condizioni. Anticipare la domanda consente inoltre di pianificare con precisione il flusso di cassa familiare e di sfruttare efficacemente i canali di pagamento predisposti dall’INPS.
Una misura concreta che coniuga sostenibilità economica e valorizzazione previdenziale, invitando chi intende potenziare la propria posizione a non attendere l’ultimo momento per richiedere i documenti necessari e avviare la valutazione personalizzata e il relativo preventivo con l’INPS.
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